Alcuni giorni fa il Sindaco di Chiari ha pubblicato un post in cui, a fronte di alcune critiche e contestazioni politiche legate all’annullamento della festa dell’associazione “Rete di Daphne”, ha minacciato azioni legali contro chi ha diffuso post definiti “diffamatori” e “calunniosi”. Ha inoltre chiesto la rimozione immediata di tali contenuti dai social, paventando responsabilità individuali in caso contrario.
Questo atteggiamento del Sindaco è preoccupante. Dovrebbe essere il primo garante, in quanto Primo Cittadino, del sentimento democratico che trova fondamento nella Costituzione, e appare come una preoccupante dimostrazione di scarsa conoscenza del suo ruolo e dei suoi limiti istituzionali.
Non si tratta semplicemente di dissensi politici: quando si avvia un “iter procedurale per revocare il patrocinio” a eventi e associazioni, come si può definire, se non una forma di velata minaccia e alla fine di censura nei confronti di realtà culturali e sociali attive e apprezzate nel nostro territorio?
Nell’ultimo anno sono stati annullati eventi e progetti importanti come:
• la “SWANG Fest”, ormai consolidata e apprezzata;
• i laboratori culturali al Museo;
• la co-progettazione per la gestione del nuovo teatro Sant’Orsola
con l’associazione “La Nuvola nel sacco”;
• e si temono a breve problemi anche in ambito sportivo, viste le
premesse.
Talvolta sembra che l’amministrazione non abbia semplicemente risposto alle richieste di utilizzo degli spazi pubblici, talvolta formulando richieste, a giudizio di molti, inappropriate. Un comportamento evidentemente al di sotto delle aspettative di correttezza politica.
Queste iniziative non sono soltanto momenti di aggregazione, ma rappresentano un tessuto sociale vivo e pluralista, che merita di essere valorizzato e tutelato.
Intanto, la città sembra attraversare un periodo difficile: servizi essenziali sono stati ridotti, cancellati o resi meno accessibili (lo sportello di Chiari Servizi spostato dal centro, il mercato agricolo sospeso), il decoro urbano, la pulizia e la manutenzione delle aree pubbliche appaiono peggiorate (basta osservare il Parco Brianza in Viale Mellini), la trasparenza amministrativa è meno evidente (lo storico atti e’ scomparso dal sito del Comune) e le tensioni sociali sono in aumento.
Invece di favorire un dialogo aperto e inclusivo, il Sindaco e i suoi collaboratori sembrano preferire soffocare ogni critica (come dimostra la pagina Facebook ufficiale del Comune di Chiari priva della possibilità di commentare), minacciando azioni legali e invitando alla censura preventiva.
Il clima sociale e politico in città si sta surriscaldando, ma non per “merito” nostro: come opposizione riteniamo doveroso segnalare e criticare con fermezza ogni volta che l’amministrazione sembra uscire dai binari del ruolo e
del rispetto istituzionale.
Questa situazione offre l’immagine di un’amministrazione che, a nostro avviso, non sempre riesce a interpretare pienamente il proprio ruolo istituzionale, mostra difficoltà nel rispetto delle istituzioni democratiche e fatica a governare una città ricca di potenzialità ma anche di fragilità.
È necessario invece un atteggiamento di responsabilità e un rispetto profondo per la pluralità culturale e civile che caratterizza Chiari.
L’amministrazione Zotti rappresenta oggi Chiari, ma a nostro parere Chiari merita una rappresentanza più attenta, inclusiva e rispettosa delle sue molteplici realtà.