“E dopo la luce, furono di nuovo le tenebre”.
Negli ultimi mesi, i cittadini di Chiari si sono abituati a un’anomala oscurità: il centro storico, che un tempo brillava di luci e vitalità, rimane al buio per intere serate. Una situazione che solleva domande e perplessità, soprattutto se confrontata con il passato.
Quando alla guida del Comune vi era la giunta Vizzardi, un simile disservizio non sarebbe stato tollerato. L’illuminazione pubblica non è solo una questione estetica, ma riguarda la sicurezza e la vivibilità del centro storico, cuore pulsante della città. Ora, invece, sembra essere diventata la norma, un problema che si ripropone con inquietante regolarità.
Cosa sta accadendo?
Alla base ci sarà sicuramente un problema tecnico ma il perdurare della situazione denota la mancanza di attenzione da parte della nuova amministrazione, come sul decoro urbano, peraltro.
Il centro storico spento ha ripercussioni su molteplici aspetti della vita cittadina. I commercianti vedono ridursi l’affluenza serale nei loro locali, i cittadini avvertono un senso di insicurezza maggiore, e il fascino della città, ne esce ridimensionato.
Non possiamo rassegnarci a una città al buio. L’amministrazione comunale ha il dovere di chiarire le cause di questa situazione e, soprattutto, di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile. La comunità merita risposte e un centro storico illuminato come si conviene a una città viva e accogliente..


