I lavori per il nuovo Teatro Sant’Orsola stanno finalmente procedendo, eppure la creatività, anziché risplendere sul palco, sembra prendere forma altrove: numeri e cifre fantasiose vengono sbandierati come spauracchi, con l’unico obiettivo di denigrare uno dei progetti più importanti realizzati durante l’Amministrazione Vizzardi.
Eppure, la cittadinanza di Chiari, nel 2019, aveva già scelto di sostenere il progetto di recupero del teatro, votando in maggioranza il Sindaco Massimo Vizzardi e il suo programma elettorale. Un bisogno, un desiderio, una nostalgia condivisi da tantissimi clarensi, che ora si concretizza.
Un teatro a Chiari, dopo 19 anni
Dal 2006, la nostra città non disponeva di un vero e proprio teatro. E così, dopo 19 anni, nel 2025, Chiari potrà finalmente vantare una struttura pronta all’uso. Un intervento che ha consentito di recuperare un’area del centro storico lasciata a lungo in stato di abbandono, garantendo al tempo stesso un nuovo impulso alla vita del cuore cittadino e delle sue attività commerciali.
Un’opera da 4,7 milioni di euro
Il Teatro Sant’Orsola è un’opera pubblica dal valore di circa 4.700.000 euro – tanto per intenderci, meno di quanto fu investito per il “Museo della Città” durante l’Amministrazione Mazzatorta.
- 700.000 euro sono stati ottenuti grazie a bandi e finanziamenti a fondo perduto (DUC e Regione Lombardia).
- Un ulteriore contributo arriverà dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), legato alla riqualificazione energetica, come già avvenuto per i due Poli Scolastici.
- La parte restante proviene dai fondi comunali e da un mutuo.
La nuova Amministrazione sembra scandalizzata da questo mutuo, ma forse ciò che teme realmente è la futura gestione di questa importante infrastruttura culturale. D’altronde, l’Amministrazione Vizzardi, in questi anni, ha regolarmente onorato i mutui contratti dall’Amministrazione precedente, pur ereditando casse vuote. E oggi il bilancio comunale è in condizioni solide, con un avanzo di amministrazione di 1 milione e 650mila euro, a cui si aggiungono ulteriori 300mila euro derivanti dall’operazione Sandrini.
Una gestione culturale già pronta
L’Amministrazione Vizzardi ha lasciato in eredità anche un progetto ben delineato per la gestione dei servizi culturali del Sant’Orsola, frutto di anni di lavoro condiviso tra Comune, Assessorato alla Cultura e Associazioni clarensi. L’idea alla base? Coinvolgere le realtà del territorio, insieme a professionisti capaci di organizzare stagioni teatrali e reperire fondi esterni. Un modello, quindi, economicamente sostenibile, che avrebbe consentito di tramutare il nuovo teatro in un polo culturale a tutti gli effetti.
Oggi, invece, assistiamo a una sorta di “pausa” sul futuro di questa gestione, senza alcuna proposta alternativa chiara. Il teatro, infatti, non è soltanto spettacolo: significa cultura, educazione e comunità, un patrimonio prezioso per la crescita e la vivacità di Chiari.
Forse è proprio questo il vero problema per l’Amministrazione Zotti.