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Una visione della politica che ha come riferimento la Persona, il Bene Comune e il coinvolgimento dei cittadini.

Metti il cartello, togli il cartello

19/02/2025 00:00

Per Una Chiari Virtuosa

Amministrazione Locale,

Metti il cartello, togli il cartello

La scelta di ripristinare alcuni vecchi cartelli segnaletici rimossi nel 2014 a “costo zero”, o no?

Oggi affrontiamo un tema che, a dire il vero, non ci appassiona particolarmente: la scelta dell’Amministrazione Zotti di ripristinare alcuni vecchi cartelli segnaletici rimossi nel 2014. L’operazione, definita a “costo zero”, ci ricorda un po’ il mantra “metti la cera, togli la cera” reso celebre dal maestro Miyagi in Karate Kid.

 

Dieci anni fa, quando l’allora vicesindaco e assessore alla manutenzione Maurizio Libretti decise, in solitaria, di installare i cartelli “Città d’Europa”, non ci siamo particolarmente entusiasmati. Prima ancora, non ci aveva coinvolto l’idea dei cartelli in dialetto bresciano “Ciare”, né il progetto “Città delle Quadre Medievali”.

Perché? Perché si tratta di iniziative che paiono più dettate da logiche ideologiche o d’immagine, con scarsa utilità concreta per i cittadini. Installare o rimuovere cartelli richiede comunque il lavoro degli uffici e degli operai comunali, e quindi parlare di “costo zero” è semplicemente falso.


Quando l’Amministrazione realizza propri progetti, il tempo e il lavoro del personale comunale improvvisamente non gravano sulle casse del Comune. Eppure, per altri interventi, si calcola ogni costo nei minimi dettagli. Basti pensare al “delirante” calcolo sull’impatto economico del Teatro Sant’Orsola, dove – come ricorda il Sindaco – perfino la manutenzione potrebbe diventare un peso enorme. Perché, in quel caso, i costi del personale non sarebbero stati considerati “a zero”?


È noto come Lega Nord e centro-destra siano spesso critici nei confronti delle istituzioni europee. Eppure, quando si tratta di beneficiare di fondi o contributi provenienti dall’UE, l’ostilità scompare come per magia. Un esempio recente sono i “finanziamenti” del PNRR, citati con toni trionfalistici per il riempimento della cava FinBeton – peccato che, in realtà, si tratti di un corrispettivo per versare terre e rocce, non di un finanziamento a fondo perduto per la città.

 

Al di là di cartelli e polemiche, quel che conta per rendere Chiari più accogliente non è il titolo in bella vista, ma:

  • Una piazza principale senza parcheggio (o almeno con una gestione più razionale degli spazi).
  • Più verde in centro storico, per migliorare estetica e qualità dell’aria.
  • Un parco vero, invece di riempire una cava con materiale di scavo.
  • Una città pulita: purtroppo, il servizio di pulizia urbana sembra peggiorare di giorno in giorno.
  • Meno buche, considerando che quelle nuove sono tutte da attribuire all’Amministrazione in carica

 

Sono tutti aspetti concreti che migliorano la vita dei cittadini e l’immagine stessa di Chiari. La controversia sui cartelli appare invece come l’ennesima operazione di facciata, utile più al marketing politico che al bene collettivo.

 

Benvenuti, quindi, a Chiari, la città di “Metti il Cartello, Togli il Cartello”. Speriamo che, in futuro, l’energia spesa per simili schermaglie si concentri invece su interventi sostanziali per la qualità della vita di tutti..

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