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Una visione della politica che ha come riferimento la Persona, il Bene Comune e il coinvolgimento dei cittadini.

Il Sindaco, Google e la punteggiatura

31/01/2025 00:00

Per Una Chiari Virtuosa

Amministrazione Locale,

Il Sindaco, Google e la punteggiatura

il Sindaco di Chiari, Zotti, ha deciso di scrivere una lettera aperta al Sindaco di Brescia. Il risultato? Un disastro.

Zotti e la lettera a Brescia: un piccolo ‘capolavoro’ tra accuse e richieste di aiuto

Chiari e Brescia condividono la stessa provincia e numerosi problemi, tra cui la sicurezza nelle stazioni e sui treni. Su questo tema, il Sindaco di Chiari, Zotti, ha deciso di scrivere una lettera aperta al Sindaco di Brescia. L’intento – almeno sulla carta – era di chiedere collaborazione. Il risultato è un testo che oscilla tra l’attacco frontale, la minaccia di “portare la questione dal Prefetto” e… un’interpretazione personale della punteggiatura.

 

Una lettera (non proprio) istituzionale

Il sindaco apre la sua missiva sottolineando la “profonda preoccupazione” per la sicurezza, invitando Brescia a un “cambio di passo” nella lotta a spaccio e delinquenza. Fin qui, tutto regolare: c’è un problema concreto, e si cerca una soluzione condivisa. Poi, il testo vira bruscamente, accusando il Comune di Brescia (e le forze politiche che lo sostengono) di minimizzare la questione della sicurezza come se fosse “percezione o falso allarme”.

 

Collaborazione… o minaccia?

Dopo questa premessa abbastanza polemica, il Sindaco Zotti propone un “protocollo di sicurezza tra Sindaci”, ma puntualizza subito che “Chiari non è intenzionata a subire le mancanze di Brescia”. In altre parole, si chiede aiuto mentre si assegna tutta la colpa all’interlocutore.
E non manca la minaccia: “Se necessario, ci rivolgeremo al Prefetto.” Una sorta di “Occhio o avvisiamo chi sta sopra di te” – un curioso modo di collaborare, invero.

 

Un ultimatum

Come se non bastasse, si arriva all’ultimatum finale: Brescia, per poter sedersi al tavolo di confronto, dovrebbe “dissociarsi dalla sua consigliera che dà dei neofascisti al Governo”. In pratica, si chiede un passo indietro politico, altrimenti niente accordo.

 

Una ‘diplomazia’ social

Il testo, pubblicato su Facebook, non sembra rivolgersi tanto al Sindaco di Brescia quanto ai follower e ai sostenitori di Zotti. È un messaggio più adatto a un post polemico di un comune cittadino, anziché a un documento istituzionale. A completare il quadro, la sintassi a tratti spericolata e la punteggiatura alquanto “creativa”.

 

Una lettera per i tifosi

Nonostante i continui riferimenti a un generico “Noi”, alla fine l’unica firma è quella del Sindaco di Chiari. Tutto fa pensare che questa non fosse una vera richiesta di sostegno, ma una mossa per consolidare la propria posizione politica, offrendo un po’ di “carne al fuoco” ai tifosi dell’Amministrazione.

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