Nel consiglio comunale di giovedì 17 luglio 2025 si è discusso del recesso dalla convenzione Smart City con la Provincia di Brescia.
Una convenzione sottoscritta nel 2017, che probabilmente aveva fatto il suo tempo — anche per la nascita di altre infrastrutture informatiche — ma che in questi anni ha garantito al Comune un’infrastruttura wi-fi capace di supportare servizi alla cittadinanza, sensori e strumenti di gestione avanzata: dal controllo accessi al centro storico ai servizi di videosorveglianza.
Il recesso è avvenuto senza che sia stata individuata — o nemmeno cercata — una soluzione alternativa.
Di fatto si cancella un’esperienza senza avere una chiara idea di cosa ci sarà dopo.
Il tutto proprio alla vigilia di una revisione — più volte annunciata — del PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano), che avrebbe potuto beneficiare proprio dei dati raccolti dal sistema di controllo accessi.
Nel dibattito è stato ricordato che nel pacchetto tecnologico ENGI sono già disponibili servizi digitali che l’amministrazione, dopo un anno di mandato, non ha ancora attivato.
E il sindaco?
Ha risposto come al solito: “sto incontrando fornitori, sto verificando i contratti”…
Un copione già visto, che nasconde una totale assenza di visione strategica sulla città — e sull’innovazione in particolare — un ambito che potrebbe davvero semplificare la vita dei cittadini e offrire dati preziosi per governare meglio.
Anche su questo tema, come su molti altri, l’amministrazione si limita ad avallare le scelte operative degli uffici, senza progetto, senza rotta. Un metodo che accentra tutto nelle mani del sindaco — con le sue troppe deleghe — e che finisce per generare decisioni superficiali.
Un peccato.
Per dieci anni abbiamo investito in infrastrutture e progetti smart.
Oggi vediamo tutto questo rischiare di essere smantellato pezzo dopo pezzo — dall’impianto di filodiffusione in Piazza Erbe, al sistema di rilevazione accessi al centro storico, agli access point del wi-fi pubblico, fino ai sensori negli edifici comunali — nel nome di uno spoil system che sa più di incapacità gestionale e mancanza di visione che di vero cambiamento.
Chiari merita un governo che guardi al futuro. Purtroppo, oggi, sta facendo altro.
DOMENICO CODONI
CHIARA FACCHETTI
CONSIGLIERI COMUNALI “PER UNA CHIARI VIRTUOSA"


