Piazza Zanardelli: “Sgasa che ti passa” o spazio da vivere?
Che cosa rappresenta il cuore di una città?
Per noi è un luogo di incontri, passeggiate e risate di bambini, animato da bar, eventi e iniziative culturali. Un posto dove il tempo sembra scorrere più lentamente, e gli unici “rumori” sono quelli della comunità che si ritrova e partecipa.
Eppure, la Giunta Zotti ha deciso di trasformare Piazza Zanardelli in un parcheggio per auto. Una scelta che appare più orientata al passato che al futuro, e che rischia di sacrificare un’area storicamente destinata alla convivialità e alla vita di quartiere.
Un parcheggio per “ben” 17 auto
Il Comune annuncia con enfasi la creazione di 22 nuovi stalli di sosta, ma bisogna sottrarre 5 posti che saranno eliminati su Via Garibaldi per ripristinare il doppio senso di circolazione. Il risultato netto: solo 17 posti auto in più.
Un numero che impallidisce se pensiamo ai quasi 900 parcheggi già realizzati attorno al centro storico negli ultimi 10 anni (Via Lancini, Ex Turla, Piazza Martiri, Piazzetta Cortezzano, ecc.), senza contare il collegamento migliorato con il parcheggio dell’Oratorio.
E poi, quanto tempo occorre per raggiungere Piazza Zanardelli a piedi da questi parcheggi? Spesso 4-5 minuti sono più che sufficienti. In molti casi, è più rapido lasciare l’auto fuori dal centro che passare il tempo a girare a vuoto sul ring, contribuendo a traffico e inquinamento.
Un centro più vivibile o più congestionato?
La scelta di trasformare Piazza Zanardelli in un parcheggio comporta diversi svantaggi:
- Più traffico in un’area già congestionata.
- Meno spazio per pedoni, famiglie e ciclisti.
- Una perdita di vivibilità generale per i residenti e per chi frequenta la piazza.
L’esperimento del 2020, con la piazza parzialmente aperta alle auto, non aveva prodotto benefici tangibili. Anzi, si era già notata la scarsa efficacia di questa soluzione.
Il “pericolo” dei bambini in piazza?
C’è persino chi lamenta le “corse incontrollate dei bambini” e le considera un problema di sicurezza. Eppure, molti di noi immaginano una piazza come luogo di socialità, dove i più piccoli possano muoversi in libertà, senza doversi guardare dalle auto in sosta o in transito.
17 posti auto valgono più di un centro vivo?
È questa la domanda cruciale. In cambio di pochi stalli in più, rischiamo di compromettere un’area che potrebbe e dovrebbe essere il cuore pulsante della città.
- Un caffè all’aperto o un mercatino serale sono esperienze che non vanno d’accordo con le auto che “sgasano” sul pavé.
- Una città vivibile si costruisce preservando i suoi spazi pedonali, non limitandoli.
Cosa ne pensate voi?
Vi invitiamo a partecipare al dibattito e a proporre soluzioni alternative:
- Preferite una piazza viva o una piazza-parcheggio?
- Quali miglioramenti vorreste vedere per il centro storico di Chiari?
Le piazze sono il cuore delle città. Riprendiamoci il cuore di Chiari, per noi e per le generazioni future
