10 anni per salire, un attimo per cadere - Mercoledì delle Quadre: Solo per 18+
Il concerto del mercoledì sera delle Quadre è stato introdotto dall’Amministrazione Vizzardi come una serata inclusiva, pensata appositamente per coinvolgere tutte le fasce d’età e offrire momenti di socialità a famiglie, giovani e anziani. L’obiettivo dichiarato era chiaro: creare un momento di condivisione e aggregazione aperto a tutta la cittadinanza.
Tuttavia, la recente scelta dell’Amministrazione Zotti di ingaggiare il cantante Ludwig per l’evento contraddice questo intento inclusivo. La decisione, a nostro avviso discutibile e inopportuna, esclude di fatto una fetta significativa della popolazione — in particolare famiglie con bambini e adolescenti — e si discosta dal concetto stesso di comunità aperta ed accogliente.
Inoltre, riteniamo del tutto inaccettabile che il concerto sia stato pensato per un pubblico over 18, considerando i testi dell’artista che, nella loro forma e contenuto, trasmettono messaggi sessisti, denigratori e oggettivanti nei confronti delle donne. Un linguaggio di questo tipo non può essere tollerato nell’ambito di iniziative realizzate con risorse pubbliche e destinate alla collettività.
Basta leggere un estratto di Lei vuole per capire di cosa stiamo parlando:
“Lei vuole il ca-ca-ca, il campari nel bicchiere
è proprio tro-tro-tro, troppo bella da vedere
quindi sbo-sbo-sbo, sboccio son professionista
e me la sco-sco-sco, me la scolo sta bottiglia...”
Non è questione di gusti musicali, ma di coerenza e di visione. Negli anni scorsi, il “mercoledì delle Quadre” ha visto esibirsi artisti di alto livello come Diodato, Annalisa, Vecchioni, Raf, Arisa, The Kolors, Sissi e la Celtic Harp Orchestra: nomi che hanno contribuito a costruire un’identità culturale riconosciuta e apprezzata.
Passare da una programmazione di questo spessore a testi che banalizzano e sviliscono il ruolo della donna significa rinunciare a quell’identità culturale costruita in dieci anni e tradire lo spirito inclusivo dichiarato.
Così facendo, a pagare il prezzo sono ancora una volta i cittadini e la serietà delle istituzioni — che dovrebbero invece garantire eventi autenticamente inclusivi, rispettosi e aperti a tutte le sensibilità della comunità. Questo modo di procedere dev’essere rivisto, affinché gli appuntamenti sostenuti con fondi pubblici possano realmente rappresentare coesione, rispetto e partecipazione per tutti.
Ancora una volta, il sindaco Zotti si dimostra del tutto inadeguato a ricoprire il suo ruolo, di non avere alcuna strategia culturale di lungo periodo: si preferisce l’effetto immediato e chiassoso alla promozione di un’immagine di Chiari che guardi in alto.
Chiara Facchetti e Domenico Codoni
Consiglieri Comunali
“Per Una Chiari Virtuosa"